Chambres Hote Provencebed and breakfast provencegastenzimmer und fewo provencecuarto-de-huespedes -provence franciaGastenkamers vakantiehuis provence frankrijCamere Ospiti Franciab and b i provence
Tripadvisor Grande Lauzade frScoop it Grande Lauzade!TwitterPinterestGoogle PlusFacebook
La Grande Lauzade Chambres d'hôtes Le LUC VAR

Storia del Grande Lauzade...

La Grande Lauzade
.
Camere
Tariffe
Virtuali 360° Visite
Prenotazione
Localizarre
.
La Cucina
Salone
Terrazze
Pagina iniziale

La storia della nostra Casa per ospiti...

histoire du monastere de la grande lauzade dans le Var

...inizia con la Via Aurelia Gallo-Romana ...E quella delle Camere per gli ospiti attuali comincia con la Rivoluzione Francese!

PRIORATO e della SIGNORIA ECCLESIASTICA di La Lauzade,

Comune del LUC in PROVENZA - VAR ,

by Scritta dal sig. BAUDOIN, corrispondente della SOCIETA’ DEGLI STUDI SCIENTIFICI E ARCHEOLOGICI DEL VAR, anno 1958.

La Grande Lauzade, che racchiude delle testimonianze storiche essenziali, si presenta ai visitatori come un grande mas (fattoria tipica) provenzale: un susseguirsi di fattorie e di dipendenze precede la Casa Maestra i cui muri, molto spessi, sono ricoperti all’esterno da pietre tagliate. A nord dell’edificio possiamo notare i basamenti di una torre quadrata con le tracce della pusterla, ed i resti di un antico bastione, mentre a sud si trova l’abside merlata di una chiesa costruita con bellissime pietre calcaree. Nell’insieme possiamo distinguere una costruzione del XI° e XII° secolo, che ha subito nel corso degli anni, diverse ristrutturazioni ed è così dalla fine del XIX° secolo. Ci troviamo al posto di un antico monastero, nella cinta di un vecchio borgo rurale. Vi raccontiamo la sua storia, scritta dopo aver visitato i luoghi, dal sig. BAUDOIN Louis (1892-1983), storico di La Seyne, membro della Società di Scienze Naturali dal 1946. La sua documentazione proviene da fonti affidabili e, in particolare, dagli appunti manoscritti lasciati dal canonico Espitalier, antico storiografo dei vescovi di Fréjus.

La grande quantità di monete coniate con l’effigie di Nerone, Vespasiano e altri imperatori, trovate a La Grande Lauzade, le numerose tombe rinvenute nei campi, le molteplici vestigia (tegole con birdo, ceramiche, mole, etc...) attestano la presenza di un popolamento importante dei luoghi all’epoca gallo-romana: fundi con i loro santuari, vicus di coltivatori, il tutto su terre fertili, dotate di numerose sorgenti e vicine ai boschi sacri. Inoltre ci troviamo nei pressi di una grande strada dell’antichità, la via Aurelia che, a quattro chilometri da Fréjus, devia verso Cabasse.

Ma nel III° secolo la fine dell’impero era vicina, i Barbari del nord avevano marciato sul suolo gallico. Dopo la caduta di Roma la regione della provenza, devastata dalle successive invasioni, vide passare gli uni dopo gli altri, nel IV° e V° secolo: Vandali, Burgondi e Visigoti seguiti, nel VI° secolo, dai Franchi e dai Lombardi. I Saraceni arrivarono più tardi e durante duecentocinquant’anni, decimarono le nostre contrade. Fu durante questo triste periodo che gli abitanti di La Lauzade dovettero rifugiarsi, nei momenti più critici, sulle alture di La Magdeleine o La Retrache, occupando di nuovo l’antico oppido ligure che, dall’alto della sua scarpata, domina da ovest la vasta pianura del Luc.

E’ soltanto nell’XI° e nel XII° secolo che possiamo trovare nelle carte la presenza a La Lauzade di una chiesa consacrata alla Madre di Cristo, chiamata Notre-Dame la Dorée (Daurata). In seguito, questa chiesa verrà chiamata Sancta Maria de Laudata (Notre-Dame la Lodata), che in provenzale diventerà la lauzado. Tutte le carte conosciute situano questo santuario nel territorio del Luc che, da quanto risulta, non ha mai conosciuto un altro tempio rurale consacrato alla Vergine Maria. All’inizio del XI° secolo apparteneva ad un ricco nobile chiamato Gunsfred che, nel 1042, lo offrì al monastero dei Benedettini di Montmajour d’Arles. (Atto redatto nel Monastero di Correns, firmato dal donatore che appose il suo sigillo, con i suoi quattro figli e quindici testimoni). Questo suppone la presenza, in questo luogo, di un’agglomerazione rurale, probabilmente un piccolo villaggio fortificato poiché appare, sotto il nome di «Castrum de Lauzada», nella lista delle parrocchie della diocesi di Fréjus nel XII° secolo.

Nella stessa epoca, un altro signore chiamato Stibleria, sua moglie e suo figlio, consegnarono ai monaci di Montmajour tutti i beni situati nella provincia di La Lauzade. Anche questa donazione fu firmata a Çorrens, e consegnata al Prevosto Amalric e a Rostaing, monaco del monastero.
Nonostante l’esistenza di questi atti ufficiali, i diritti dei monaci di Montmajour su La Lauzade furono contestati dai monaci dell’Abbazia di St-Victor, che protestarono presso il vescovo di Fréjus, Bertrand, che nel 1085 diede loro ragione. Nel 1099, il suo successore Bérenger, consultato di nuovo su questa controversia, confermò la sentenza del suo predecessore.

I monaci di Montmajour, davanti alle decisioni prese dai due vescovi, decisero di rivolgersi a Gibelin, che fu arcivescovo di Arles fino al 1110. Questo prelato, uomo molto ponderato e predente, non volle condannare nessuna delle due parti e attribuì ad ognuna la metà della chiesa Ste-Marie-la-Dorée di La Lauzade.
Questa sentenza non soddisfò affatto i canonici che, nonostante la decisione presa, continuarono a percepire tutti i diritti ed i benefici provenienti dalla chiesa di La Lauzade. Per ottenere giustizia, i monaci di Montmajour si rivolsero al sommo Pontefice e citarono, davanti al tribunale apostolico, i monaci dell’Abbazia di St-Victor con i quali erano in conflitto per La Lauzade.

Nella loro richiesta raccontarono che l’Abate di St-Victor aveva ricevuto la chiesa Ste-Marie-du-Luc dalle mani di laici, grazie a qualche scambio, mentre loro l’avevano avuta dal vescovo.
Il papa Paquale II° confermò la sentenza del Métropolitain d’Arles. Il vescovo di Fréjus fu pregato di metterla in atto. E’ ciò che fece, qualche tempo dopo, il vescovo Bérenger. Tuttavia si pensa che ci fu un accordo tra le parti, poiché nella bolla del papa Pasquale II°, datata 23 aprile 1113, la chiesa e la cella di Notre-Dame-la-Dorée sono menzionate tra i possedimenti del Monastero di St-Victor.
Nella stessa epoca quest’ultimo cedette la chiesa, con i suoi terreni annessi, ai canonici del Capitolo di Pignans, come scritto nella bolla di Eugenio III° nel 1152, e in quella di Clemente III°, nel 1188. Bolle che confermarono la possessione del suddetto Capitolo.

Abbiamo già visto che nel 1042 a La Lauzade esisteva un santuario cristiano. La Lauzade possedeva un priorato che dipendeva dal Capitolo di Pignans, e che garantiva il funzionamento di un servizio religioso. Questo beneficiario era sottomesso ad una tassa per le decisioni ecclesiastiche, di 13 libbre e 8 soldi.
Gli archivi ci permettono di citare qualche vecchio priore di La Lauzade:

nel 1128, Amélius, testimone alla donazione del Castrum fatta da Raimondo Berenger ai canonici di Pignans;
dal 1130 al 1440, Raimondo, testimone alla conferma di questa donazione fatta dal figlio di Raimondo Bérenger;
dal 1190 al 1208, Lèger, testimone ad un’altra conferma fatta da Alfosno re di Aragona, conte di Provenza, nipote di Raimondo Bérenger;
nel 1239, Jean de Condamine, testimone alla cerimonia dell’omaggio ligio fatto ad Aix, nella chiesa St-Jean, il 21 febbraio dello stesso anno, al conte di Provence, da 15 arcivescovi, vescovi o prevosti;
nel 1246, Ugo della Torre;
nel 1415, Jean Dragonis;
nel 1442, Jacques du Puget e,
nel 1464, Guillaume de Pontevès.

Infine, nel 1486, il prevosto di Pignans, Julien de la Rovère, all’epoca vicelegato a Mignon, riunì il priorato di La Lauzade al Capitolo della Collegiata. A partire da quel giorno, non ci fu più nessun priore particolare; la giurisdizione spirituale e i redditi, appartenevano al Capitolo che si occupò delle funzioni religiose. Tuttavia, nel 1501 possiamo ritrovare un priore speciale a La Lauzade: Antoine Filholi, nato a Luc, che diventò poi vesovo di Sisteron, arcivescovo d’Aix e morì nel 1541, in questa città, all’età di 102 anni.
Durante le guerre di religione che afflissero la Provenza, soprattutto alla fine del XVI° secolo.
La Lauzade soffrì molto. Pensiamo che questo villaggio fu, in quel periodo, temporanemamente abbandonato e le funzioni religiose nella parrocchia sospese poiché, secondo Girardin, gli abitanti si rifugiarono in parte a Luc, e in parte a Gonfaron. Lo storico Papon precisa che questo abbandono fu preceduto da un combattimento violento e accanito tra i Razats e i Carcistes nella pianura che separava i due comuni, e della quale La Lauzade occupa il limite occidentale.

In base agli atti pubblici di questo triste periodo, possiamo vedere lo stato in cui si trovavano il priorato e la chiesa. Nel verbale della visita pastorale del 27 aprile 1582, il vesovo di Fréjus constatò che nella chiesa restavano soltanto 3 retabli o altari, di cui uno solo era ricoperto dalla sua tovaglia, e vi si trovavano dei fonti battesimali molto antichi. Ordinò di celebrare la messa tutte le domeniche e nei giorni festivi...

...segue...

Top --- Mappa --- Aspetti legali --- Contatti